Jules e Jim, journal.
Jules e Jim è un romanzo complicato da leggere e complicato da seguire dall'esterno.
La storia la conoscevo dal film di Truffaut, ma l'esperienza è completamente diversa, anche se le linee di base sono le stesse. Un triangolo amoroso, seppur in un modo più delicato di quanto si intenda ora, tra Jules (Franz Hessel), Jim (Roché) e Kathe (Helen Grund).
Lo stile è incredibilmente minimale e sconnesso, ma non in maniera sgradevole; è una parte fondamentale del racconto, che serve a rendere alla perfezione gli stimoli che muovono i personaggi, quel che provano, come si sentono. Più sono sconnesse e caotiche le loro azioni, più lo diventa lo stile narrativo.
Si sente molto l'età avanzata di Roché, al suo esordio, che gli permette di restare più distaccato dalle vicende.
I protagonisti agiscono in maniera a volte egoista, a volte cattiva, a volte irresponsabile, ma non c'è mai un giudizio nel racconto, non ci sono mai critiche o recriminazioni. Spesso mi accorgevo di vedere come "cattivo" o come "vittima" dei personaggi, ma era solo una mia costruzione del momento, che evaporava rapidamente.
Lo stile di Roché è così incredibilmente asciutto e distaccato da farci vedere tutto quel che succede dall'esterno, lasciandoci coinvolgere quanto vogliamo e nel ruolo di chi preferiamo o sentiamo più affine. È raro che davvero non esista o non si senta un punto di vista preferenziale!
Nessun commento:
Posta un commento