L'affare streghe, journal.
Un libro abbastanza deludente. Scrivere per i bambini è difficile, serve un equilibro tra ciò che incuriosisce ed una serietà di fondo.
L'affare streghe sembra essere costruito con l'idea "tutto ciò che è stravagante piacerà ai bambini e ce lo metto". Penso sia un approccio semplicistico.
Nel mondo si nascondono tre grandi ordini di streghe, del mare, dell'aria e della notte. Quelle della notte sono cattive, quelle dell'aria sono buone, e per completare il classico dualismo bene-male, quelle del mare sono i fattorini delle streghe della luce. (No, non ha senso).
Molloy tratta come passato remoto e immutabile un evento topico nel mondo delle streghe del mare, il rapimento di tutti i loro bambini, che è avvenuto tipo 4-5 anni prima, che anziché spingere le streghe del mare e riprenderseli, li ha fatti diventare pacifici isolani menefreghisti, ed indirettamente causando un declino inspiegabilmente rapido di tutta la società delle streghe della luce, senza l'approvvigionamento di polvere di ghiaccio, la benzina delle loro magie.
La storia vera, al di là dell'ambientazione Sbagliata, è un misto di mitologia atlantidea, con uno spruzzo di esoterismo, di creature mitologiche e di personaggi letterari rubacchiati qua e là senza connessione. Tutto mai spiegato, mai coerente, mai armonioso.
Roald Dahl caratterizza meglio una intera terrificante società segreta di streghe in due paragrafi di quanto Molloy riesca a fare in 300 libri di piani malvagi.
Deve essere il potere di avere 20 anni di connessioni in campo letterario, che aiutano a far vendere il nome, più che il romanzo in sé.
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