mercoledì 21 maggio 2014

La ragazza che giocava con il fuoco - Stiegg Larsson

La ragazza che giocava con il fuoco è il secondo volume della trilogia Millennium. Dopo aver letto il primo libro ed averlo molto apprezzato, pur senza considerarlo un capolavoro, non avevo aspettative altissime per un seguito. Eppure in qualche modo mi sembra migliorato il livello.

Lisbeth Salander che era una sorta di jolly per risolvere in maniera astuta qualsiasi problema, diventa un personaggio complesso, completo, con un passato che giustifica il suo modo di essere e di rapportarsi col mondo.

Mikael Blomkvist era il prototipo di giornalista perfetto, tenace, incorruttibile, astuto, un perfetto Legale Neutrale pronto a lottare con tutto se stesso in nome dell'etica professionale. In questo libro cambia e deve venire a patti con una realtà fallibile e che ha commesso uno sbaglio che non si può correggere restando nel sistema.

I due attori principali sono cambiati, forse si sono cambiati a vicenda, permettendo di raccontare una storia diversa. Il lettore da spettatore in ansia, in attesa della prossima rivelazione, diventa un lettore onnisciente, che vedendo le storie e le scoperte di tutti i personaggi, sa più di ognuno di questi singolarmente. Il lettore è un dio-bambino che guarda in maniera compiaciuta i personaggi-formica che lottano tra loro cercando di accaparrarsi i granelli di zucchero più grossi.

Inizio ad essere triste che Larsson sia morto senza concludere il suo piano di scrivere almeno 10 volumi per la serie di Millennium. Una saga con evoluzioni in perfetto stile fantasy, ma ad ambientazione giallo-moderna. Sarebbe stato qualcosa di notevole. Per ora resterò fiducioso che La regina dei castelli di carta potrebbe bastare a questo scopo!

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