giovedì 22 maggio 2014

Il gioco delle tre carte - Marco Malvaldi

Seconda possibilità per Malvaldi, e se l'è giocata meglio che con il racconto precedente nella serie del BarLume, La briscola in cinque.

La lettura scorre meglio, gli influssi di pisanità si sentono molto meno e soprattutto non sono fondamentali per la vena umoristica del libro ("ahah, che ridere, lo spirito toscano" funziona solo tra toscani, per tutti gli altri è una sofferenza).

Ho apprezzato molto che, al contrario del precedente, questo fosse un giallo onesto e ben congegnato. Gli indizi utili ci sono tutti, più o meno evidenti, e non ci viene tenuto nascosto nulla di utile per lo scioglimento del mistero.

Le spiegazioni tecniche forzate per farci capire il nodo della storia sembrano un po' forzate. Non c'era davvero un modo per evitare di spiegarci il funzionamento di un computer? Penso che i lettori siano divisi tra "chi già lo sa" e "chi non lo sa e sicuramente non lo impara da questo libro", quindi sarebbe stato più sano glissare.

Continuo a trovare poco utilizzati i vecchini al bar che identificano questa serie. Sono ancora poco utili ed appena utili come spalla comica, o per dare l'imbeccata involontaria che illumina il loro barista facendogli risolvere il mistero.

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