Balzac e la piccola sarta cinese, journal.
Due giovani cinesi, negli anni '70 della Cina di Mao, vengono rimossi dalle loro famiglie troppo alto-borghesie accusate di essere nemici dello stato e trapiantati in campagna per un periodo di rieducazione da passare a coltivare la terra.
Il protagonista - innominato - e l'amico Luo si trovano a vivere in un ambiente ostile e lontano da ogni loro ambizione, reso affrontabile solo da una valigia di libri proibiti che leggono da soli e insieme alla loro unica amicizia (e amore) locale, la Piccola Sarta Cinese del titolo.
La Piccola Sarta è l'unica a venir "rieducata", scoprendo il mondo raccontato dai grandi autori occidentali, in cui il ruolo della donna è ben diverso da quello proposto ed imposto dalla Grande Rivoluzione Culturale.
Non c'è una vera critica al regime, il protagonista e Luo vivono il loro esilio in maniera molto rassegnata e senza rancore. L'immagine del mondo contadino è relativamente positiva. Balzac e la Piccola Sarta Cinese è più un inno fiabesco al potere dell'educazione, capace di cambiare il destino di chiunque e di spaventare più di qualsiasi arma. Una morale forse banale, ma raccontata in maniera potente.
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