lunedì 9 febbraio 2015

La valigia del signor Budischowsky - Isabella Bossi Fedrigotti

La valigia del signor Budischowsky, journal.

Ho apprezzato molto questa raccolta di racconti, nonostante la mia vaga sfiducia verso gli autori italiani alle prese coi racconti!

Il tema conduttore è, come suggerisce il titolo, la valigia del signor Budischowsky (dal nome dell'artigiano che la creò), o per brevità "la Budischowsky", una valigia che segue una famiglia nel tempo.

Prima nelle tormentate vacanze estive che mettono alla prova i quattro figli e la loro pazienza e capacità di socializzare.
Poi nelle visite ai vari parenti durante l'estate, con la noia e l'apatia conseguenti. I primi scontro sociali con il figlio del guardiano della casa dei nonni.
Nella lunga trasferta in collegio, associata al distacco dalla famiglia, al vedere sempre di più i due fratelli e la sorella come degli estranei, con cui è difficile interagire, con cui è difficile trovare anche solo dei piccoli contatti che non sfocino in gelosia.
La valigia torna poi centrale nell'equilibrio famigliare a collegio concluso, quando tutti tornano sotto lo stesso tetto, ed il padre infelice la prende come esplicita minaccia di andarsene di casa, sempre nell'ingresso, con i vestiti pronti ad una sua fuga.
Solo dopo la morte del padre, la valigia torna dalla sua tomba polverosa per raccontarci una nuova storia, in foto questa volta; il viaggio del padre in Sud America. Un viaggio alla ricerca di fortuna che si trasforma in un anno sabbatico di caccia e bridge che viene nascosto dalla vergogna una volta tornato in patria.

Il tono amichevole e informale mi ricorda molto un Guareschi più vecchio, con appena un velo del suo umorismo, con i toni surreali e nostalgici dei Fondi di caffè di Benedetti.
L'italiano di Isabella Bossi Fedrigotti, senza iperboli, è uno dei migliori che io abbia mai letto, includendo ogni sorta di autori, sia classici che moderni e riveriti. È un piacere anche a livello estetico, da leggere.

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