Le Cronache di Spiderwick #1
Il primo volume delle cronache di Spiderwick sembra incredibilmente corto, mozzo. Ti imbocca con qualcosa di buono e appena inizia ad ingranare te lo toglie e ti costringe ad aspettare un altro libro per continuare la storia.
L'ambientazione è abbastanza da stereotipo, una sorella maggiore, Mallory, e due fratelli minori (gemelli), Jared e Simon. Una madre in difficoltà dopo che il marito se n'è andato. Un nuovo paese e una nuova casa dall'aspetto sospetto, la Villa Spiderwick che dà il nome alla saga.
Il finto intreccio del primo volume è altrettanto lineare, succedono eventi inspiegabili, si sentono rumori, spariscono oggetti ed ogni notte qualcuno devasta la casa. I bambini sentono rumori nei muri e cercano una spiegazione paranormale, la madre accusa i figli nel più classico degli equivoci.
Una stanza segreta con una vasta libreria sul paranormale, ma soprattutto il Libro dei Segreti lasciato dallo zio che abitava a Villa Spiderwick aprono ai tre protagonisti un mondo di creature magiche nascoste e permette loro di riconciliarsi molto rapidamente con l'inquilino molesto, un Boggart a cui avevano per sbaglio distrutto la tana.
Il Libro dei Segreti è come un piatto di amuse-bouche saporiti. Finiscono subito e ti domandi perché non li abbiano fatti più grandi, altrettanto saporiti, chiamandoli antipasti e soddisfacendoti di più.
(Notevoli le illustrazioni di DiTerlizzi, le avrei adorate da bambino provando a ridisegnarle io a matita.)
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