Piccoli Brividi #14
Perché a volte ti trovi in mano un libro dei Piccoli Brividi e l'infanzia ti colpisce a tradimento costringendoti a leggerlo per controllare se è appassionante come lo ricordi!
Non proprio, ma sono comunque una lettura per ragazzi dignitosa.
Continuano a non fare paura (vorrei ben vedere!), ed ora apprezzo molto di più l'effetto dei colpi di scena alla fine di ogni capitolo che vengono risolti in maniera comica anziché in maniera terrificante, lasciandoti sempre con un tiro di dado "paura o risate?" che costringe ad andare avanti.
È una struttura molto rigida che da bambino non riuscivo a generalizzare ed apprezzare a pieno.
La storia in sé è banalotta, famiglia con ragazzino di età giusta per sentirsi coinvolti, una palude che i genitori lo invitano ad esplorare (davvero?), un eremita dall'aria cattiva che è palesemente lo specchietto per le allodole che dobbiamo credere cattivo, un unico nuovo giovane amico conosciuto sul posto di cui non ci viene svelato nulla e che sbuca nei momenti meno opportuni, che sembra amichevole sebbene molto insistente durante le esplorazioni della palude.
Chissà chi sarà il lupo mannaro del titolo. L'ovvio eremita pazzo della palude che insegue il protagonista urlando "sono il lupo mannaro!" o l'innocuo insospettabile amico?
Nessun commento:
Posta un commento