La cerimonia del massaggio, journal.
L'umorismo di La cerimonia del massaggio è molto sottile, raffinato. Uno stile più simile a quello dei racconti da rivista che a quel che ci si può aspettare da un romanzo.
Padre Joliffe, un sacerdote di rito anglicano, deve celebrare la commemorazione per Clive, massaggiatore delle star, morto in un paese straniero in circostanze non chiare, per un pubblico di personaggi pubblici di ogni campo, che scoprono di essere stati tutti clienti dello scomparso.
Il punto di vista è doppio, Joliffe che vuole raccontare del suo rapporto personale con il massaggiatore, come abbia cambiato il suo rapporto con la socialità e l'abbia aiutato ad accettare la sua omosessualità, contrapposto agli occhi di Treacher, inviato per valutare la prestazione di Joliffe nel celebrare un funerale impegnativo e sotto gli occhi dei media, in cui occorre un grande senso dell'equilibrio per non uscire dalla linea che separa spettacolo e religione. Per accontentare sia Dio che i presenti.
Il balletto di voci, testimonianze, ammissioni e scandali, continua svelando strato dopo strato la figura di Clive, parlando in maniera molto diretta e aperta dell'AIDS e dell'ignoranza/noncuranza diffusa a riguardo (un tema che non avrei mai pensato potesse essere usato così efficacemente in un pezzo umoristico).
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