Animorphs #1, L'invasione.
Il primo epico libro della serie degli Animorphs, che avevo adorato alla prima lettura, ma avevo interrotto perché la mia libreria non era in grado di procurarmi in maniera regolare i seguiti.
Una lotta tra alieni cattivi (Yeerk) che controllano i corpi altri ed alieni cerviformi buoni (Andaliti) che li combattono in tutta la galassia.
Cinque ragazzi vengono coinvolti loro malgrado da un Andalite morente, che prevede un brutto futuro per la terra e consegna loro un potere per resistere in attesa dei rinforzi dallo spazio.
Il potere è quello del titolo, assorbire DNA animale e potersi trasformare liberamente in qualsiasi forma abbiano appreso.
Certo, la storia è molto ingenua e soffre della Sindrome di Stargate (arrivi su un pianeta e tutto ciò che c'è di rilevante è raggiungibile in una passeggiata di mezz'ora). Tutto succede nel paese dei protagonisti, gli alieni cattivi che permettono di infiltrarsi nella struttura Yeerk sono il fratello di uno dei ragazzi ed il vicepreside della loro scuola. Facili da spiare, facili da avvicinare. La vasca di riproduzione aliena? Sotto alla città.
Se fossi un alieno cattivo ed intelligente avrei almeno due vasche, una nel paesello americano ed una in una zona rurale e isolata della Cina (o in Corea del Nord, a voler essere perfezionisti), così distraggo il romanziere di turno mentre il mio piano vero procede senza intoppi!
In The Invasion ho trovato l'eccitazione che ricordavo dello scoprire nuovi poteri, dello svilupparli poco alla volta vedendone le potenzialità. Era qualcosa di nuovo e stravagante e mi ha fatto scoprire indirettamente il mondo dei fumetti americani di supereroi, simile come struttura delle storie ma infinitamente più complesso (e coerente).
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