martedì 25 febbraio 2014

Uomini che odiano le donne - Stieg Larsson

Uomini che odiano le donne era un libro di quelli che mi tentano, sempre più un caso editoriale (odio questa espressione), pile sempre più alte nelle librerie, film, persone che ne parlano, quindi alla fine ho ceduto ed ho provato a leggerlo.

Mi stupisce davvero che sia stato apprezzato da un pubblico così vasto e non di nicchia. Il romanzo fatica incredibilmente a partire, con una lunga parte piena di tecnicismi economici e politici pressoché privi di senso per chi non ha seguito le vicende politiche Svedesi (non io). Anche provando a seguire le pagine e pagine di informazioni tecniche che vengono propinate al lettore in maniera del tutto innaturale, senza neanche il tentativo di inserirle in un discorso narrativo, è inevitabile non capirne le implicazioni senza aver vissuto la Svezia di persona. Questo è il momento critico in cui si rischia di chiudere il libro ed abbandonarlo per sempre, attorno a pagina 100. Un buon editor avrebbe fatto miracoli a riguardo.

Dopo parte la vera storia, quella che sembra far presa è enigma della camera chiusa delle proporzioni di un'isola abitata dai Vanger, una famiglia di industriali che la occupano completamente. Il caso di presunto omicidio è vecchio di decenni per renderlo ancora più ostico da risolvere ed ancora più labili le tracce.
E voi che eravate convinti che Agatha Christie avesse succhiato questo genere come un ragno con una mosca... beh, forse avevate ragione, perché per quanto tutti siano esaltati da questa ambientazione e ne parlino come se fosse geniale, a posteriori, nel capitolo stesso in cui viene presentata, il caso viene sviscerato escludendo tutti i metodi con cui far sparire un corpo da un'isola. tranne un'unica possibilità impossibile da verificare, guardacaso.

Personalmente sono rimasto per la varietà di personaggi umani della grande famiglia Vanger insediata sull'isola. Le tensioni famigliari che si svelano poco alla volta, le dinamiche interne, le perversioni e fissazioni individuali o propagate di generazione in generazione. Un collage umano di vizi e segreti che distruggono gli equilibri dei Vanger man mano che vengono a galla.

Grandi i protagonisti, Mikael Blomkvist e la sua collaboratrice Lisbeth Salander. È da tanto che non mi capita di leggere un romanzo con dei personaggi così complessi, naturali e coerenti nel loro comportamento, senza grandi evoluzioni caratteriali sconvolgenti nel corso della storia, perché serve alla trama.

Ora dovrò vedere i film, per capire perché ne abbiano prodotto ben due adattamenti a distanza di due anni. Cosa può essere andato così storto nel primo?

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