Forse è stata la saga/serie che ho bruciato più rapidamente.
Il terzo volume segue l'andamento che si era visto, sempre meno spettacolo, tv, trucchi ed abiti, e sempre più violenza, dolore reale e non orchestrato, sempre più crudeltà della guerra.
Gli Hunger Games non hanno un ruolo diretto in Il canto della rivolta, ma sono ancora il motore che muove gran parte dei personaggi in gioco.
Katniss smette di essere una pedina ed inizia ad interpretare il gioco di strateghi e politici. Si rende conto pagina dopo pagina che sostituire un regime con un regime diverso, per quanto si presenti con una faccia sorridente pulita e nuova, non risolverebbe alcuna situazione, ed è questa consapevolezza che nei momenti di lucidità guidano le sue scelte.
Le storie sentimentali vengono spezzate, brutalizzate e menomate dalla guerra, dalle torture e da semplici scelte di vita, ma apprezzo come siano comunque arrivate a snodarsi senza traumi, per non distrarre dalla critica vera del romanzo.
Riassunto, per tutta la trilogia: leggetela. Davvero.
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