La scoperta di Milano è il romanzo d'esordio di Guareschi, una raccolta di racconti collegati da un unico filo logico pubblicati sul Bertoldo, un giornale satirico degli anni '30-'40.
Racconta in maniera romanzata e un po' distorta la vita dell'autore, il suo trasferimento dalla campagna alla città, i problemi e le meraviglie che ne derivano, l'inserimento nel confuso mondo editoriale e pubblicitario.
Lo stile è quello del Guareschi maturo, appena un po' più fiacco e troppo retorico, ma comunque molto godibile e capace di strappare molti sorrisi.
Ho apprezzato molto il racconto dell'entrata in guerra, scritto per un periodico quando l'Italia stava effettivamente entrando in guerra, e quindi capace di trasmettere le vere emozioni che circolavano. Il senso di importanza delle notizie anche più insignificanti, la routine delle sirene che segnalavano i bombardamenti testate ad intervalli regolari, il doversi dedicare ad attività quotidiane col pensiero che da qualche parte a cinque chilometri d'altezza, una bomba poteva essere diretta verso la propria testa.
Non è uno spaccato di guerra tragico e pieno di crudezza, mostra la vita di chi è rimasto a casa e può solo aspettare, mantenendo una parvenza di normalità.
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